venerdì 21 ottobre 2016

Perché Tagesmutter e non Babysitter...

Il termine babysitter ha ormai invaso il nostro vocabolario quotidiano, a discapito di altri termini e figure ugualmente diffuse nel nostro territorio, e sicuramente più valide nell'ambito educativo. Basti pensare al termine "tata" prettamente italiano, che indica l'accudimento di un bambino/i non della propria famiglia, sostituito sovente dal termine inglese "babysitter". Ci siamo, quindi, abituati a parlare o sentire tale termine come se fosse nostro quando in realtà non lo è, e si storce il naso o la bocca con esclamazioni come: "Tages che?" - "che hai detto?" - "ma è il cognome di tuo marito?è tedesco?" (È successo, pochi giorni fa, e personalmente non mi era mai capitato, e nascondendo le risate a sbuffo, ho spiegato il significato e le relative competenze).  Perché non introdurre nel nostro vocabolario anche il termine Tagesmutter, una parola tedesca che nasconde, dietro una facciata puramente linguistica, una parola bellissima: MADRI DI GIORNO. Perché, in fondo, se ci pensassimo bene, le Tagesmutter, insieme ad alcune tipologie di Tate, rappresentano le figure educative formate, sostenute e coordinate nel loro percorso da un'ente gestore, rispetto, invece, alle babysitter le quali, spesso, non hanno alle spalle una vera e propria formazione, improvvisando tale professione, molto delicata, che richiede pazienza e professionalità; e non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di bambini, infanzia ed educazione, la quale, al giorno d'oggi è ricercata ma difficile da coniugare con gli ambiti quotidiani. Se abbiamo dato spazio a nuove terminologie di origine anglo-americana perché non farlo con "Tagesmutter" ? D'altronde, le madri di giorno seguono il metodo montessoriano e chi più della Montessori, può considerarsi Italiana?
Tages Emma

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