martedì 1 novembre 2016

La commemorazione dei defunti: tra tradizioni, origini e bambini

Il 2 novembre, in Italia, e in alcuni paesi all’estero, si festeggia la commemorazione dei defunti, una festività ed usanza dalle origini antichissime. Risale, infatti, al X secolo d.C, quando papà Gregorio II per sovrastare gli antichi culti pagani legati alla tradizione celtica, decise di spostare la festa di “Tutti i Santi” dal 13 maggio  all’ 1 novembre. Questo primo tentativo non diede i risultati sperati, così si aggiunse una seconda festività, la “Festa dei Morti” per il 2 di novembre. Esistono tante leggende ad essa legate, sfumate col tempo e divenute tradizioni locali. Secondo una leggenda, infatti, i morti rubavano ai pasticceri, ai commercianti o ai fruttivendoli per lasciare dei regali ai cari in vita. Da qui nasce l’antica caccia al tesoro (in cui i bambini, al mattino, girovagavano alla ricerca dei doni dei morti) e il culto del dono moderno, ovvero i genitori/parenti regalano un giocattolo ai bimbi dicendo che si tratta del “regalo dei morti”. Il professor Antonio Fragale sottolinea la rilevanza della funzione ludica-istruttiva della festa e dei suoi riti, spiegando che la società siciliana impartisce ai bambini una educazione finalizzata al rispetto dei propri morti. Il valore educativo sta proprio nel “rompere la soglia della paura col mondo dei morti”. Spesso, il giorno “dei morti” è il pretesto per spiegare ai nostri piccoli che la morte è una fase naturale della vita: non si deve mai  paragonare la morte ad un lungo sonno (poiché il bambino/a potrebbe aver paura di addormentarsi) e dire che solo gli anziani muoiono. Dobbiamo evitare, con le nostre spiegazioni, che i bimbi si possano sentire presi in giro, e se abbiamo una qualche credenza religiosa, potremmo anche aggiungere che” i defunti vegliano su di noi”, ed utili sono i racconti di quando erano in vita, degli aneddoti, ecc...  Alla festività dei cari defunti sono tutt’ora legate, soprattutto in Sicilia, la Fiera dei morti, e la realizzazione di dolci tipici, quali i “Totò” e le” ossa dei morti”, che riempiono i banconi di forni e pasticcerie deliziando il palato di grandi e piccini. E perché non realizzare un laboratorio di Cucina con la realizzazione dei Totò, cosicché i bimbi possano rivivere la tradizione e cimentarsi in un nuovo laboratorio di cucina? Ecco gli ingredienti per circa 20 Totò: -Farina tipo 00 gr.500  -zucchero gr. 200  -uova 2      -olio di semi 3 cucchiai       -cannella un pizzico     -sale un pizzico  -cacao amaro 6 cucchiaini da caffè      -estratto di vaniglia qualche goccia     -ammoniaca per dolci 4 gr.       -latte 125 ml Per la glassa :  -250 gr. di zucchero semolato    -1 cucchiaino di cacao amaro    -acqua 65 gr Montate le uova con lo zucchero e un pizzico di sale. Dopo unite  la cannella, la vaniglia, il cacao, l’olio e l’ammoniaca alternando l’aggiunta di farina e latte a seconda del bisogno. Impastate a mano il tutto fino ad ottenere un composto morbido, non appiccicoso ma abbastanza solido. Con l’impasto ottenuto preparate delle palline un po’ più grandi di una noce, senza preoccuparvi che abbiano una forma geometrica perfetta. Riponete i totò su di una teglia con carta forno) distanziando gli uni dagli altri perchè durante la cottura si gonfiano. Fateli cuocere in forno statico già caldo a 175°/200° per massimo 15 minuti e fate raffreddare. Per la glassa:   In un pentola a fondo spesso fate cuocere lo zucchero, a fuoco dolce; quando appare la schiuma unite il cacao e fate bollire per un minuto esatto. Spento il fuoco immergete i biscotti uno alla volta girandoli continuamente. Se la glassa dovesse solidificarsi in fretta rimettete sul fuoco aggiungete un pò d’acqua e ottenuta di nuovo una glassa morbida riprendete ad immergere i biscotti. Divertiti e gustate insieme ai vostri piccoli questo dolce tradizionale della nostra terra! Tages Emma